IDENTITÀ

L’ISPIRAZIONE

L’azienda agricola Vitis Aurunca nasce dalla passione di un gruppo di agronomi/agricoltori per la riscoperta delle peculiarità che resero celebri fin dall’antichità tutto il territorio della Campania, in particolare di quello compreso tra il massiccio calcareo del Monte Massico, il Vulcano di Roccamonfina e la piana del fiume Garigliano.

La vicinanza del Mar Tirreno, che influenza favorevolmente il microclima dell’area, ed il suolo di origine vulcanica conferiscono ai vini peculiarità uniche.

Le uve vengono raccolte a maturazione piena e la vinificazione è realizzata in loco, nel massimo rispetto del territorio di provenienza.

Il risultato é il Falerno del Massico, il vino più noto e più apprezzato dell’antichità. Da molti é considerato come il primo D.O.C. dell’enologia mondiale.

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LA STORIA E IL TERRITORIO

Tutti certamente hanno sentito parlare, almeno una volta nella vita, di un tal vino Falerno, “un vino antico”, ma pochi davvero lo conoscono.
Si nomina, in genere, Plinio il Vecchio, si rievoca qualche immagine rubata a mosaici, vasellame e affreschi delle ville patrizie, ma, eccetto una ristretta cerchia di addetti al settore, la gran parte perfino degli appassionati più motivati, ignora, in fondo, questo testimone storico della viticoltura campana e dell’alto casertano.
Il fatto in sé non sarebbe così grave, se non fosse che, il Falerno è il padre di tutti i vini d’Italia e il primo vino a denominazione di origine dell’Umanità.

Ad affermarlo sono le fonti storiche e alcuni studi recenti. La storia del Falerno è la storia di Roma imperiale, di una Roma al top della sua potenza, che in Campania fece di questo vino scopo e risultato di un’ alacre attività che arricchì le casse dell’Impero e che fece oltremodo diventare ricchi i coloni, per lo più soldati in congedo, che, in quel fazzoletto di terra dell’Ager Falernus, si stabilirono a fronte della concessione di piccoli appezzamenti.

Oggi l’Ager Falernus è ancora identificabile con il territorio  compreso tra il Monte Massico, fino all’antica Sinuessa, le pendici del Vulcano di Roccamonfina ed il mar Tirreno. I terreni ora sciolti, ora a medio impasto, ora più argillosi, associati ad una serie di felici condizioni legate ad altri parametri (capacità di scambio, colloidi e sostanze organiche) e ad un microclima unico al mondo fanno di quel triangolo di terra un territorio unico e particolarmente vocato alla coltivazione della vite e alla produzione del Falerno del Massico.

Questo vino era molto famoso in tutti i paesi che componevano l’ impero romano come testimoniano le citazioni di Marziale, Orazio, Virgilio, Cicerone e Plinio ed era suddiviso, a seconda dell’altimetria di produzione delle uve, in “Caucinum”, “Faustianum” e “Falerno” contraddistinto quindi a livello organolettico dalle tipologie “austerum”, “dulce” e “tenue” e venduto in tutte le provincie dello sterminato impero romano in anfore di terracotta che erano contrassegnate dai “Pittacium”, l’etichetta dell’epoca, nel quale si specificava il tipo di vino, l’anno di produzione e la zona di provenienza delle uve.

Le navi deputate al trasporto delle anfore di Falerno, salpavano dai porti di Sinuessa, Gianola e dalla foce del Garigliano. Da Manchester a Marsiglia da Dusseldorf e Colonia al Cartagine nel nord Africa o nei fondali di tutto il Mediterraneo, sono state trovate anfore di Falerno, il vino dei re, il vino più costoso e desiderato dell’impero romano. Oggi il territorio del Falerno del Massico comprende i Comuni di Carinola, Falciano del Massico e Sessa Aurunca, ubicati all’estremità nord–occidentale della provincia di Caserta, Cellole e Mondragone, situati invece sul Litorale Domizio. Queste località insistono in un territorio in cui è si apprezza la contemporanea presenza del Monte del Massico, le pendici del Vulcano di Roccamonfina e la fertilissima pianura del fiume Garigliano.

La vicinanza del Mar Tirreno, che influenza favorevolmente il microclima dell’area, ed il suolo di origine vulcanica conferiscono al vino Falerno del Massico pecularietà uniche. I vini a denominazione di origine controllata prodotti sono: Falerno del Massico Rosso, Falerno del Massico Primitivo, Falerno del Massico Bianco e Falerno del Massico “riserva” o “vecchio”.

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I VALORI AZIENDALI

1. Rispetto dell’ ambiente – 2. Riscoperta e coltivazione di antiche varietà – 3. Etica

“Monitoriamo quanto già esiste e studiamo come preservarlo prima della introduzione di ogni nuova tecnica agronomica”

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RISPETTO DELL’ AMBIENTE

Rispettare l’ ambiente significa aver cura del suolo, dell’acqua, dell’aria, delle biodiversità e adottare pratiche agronomiche all’ avanguardia.

Per il suolo attraverso uno studio attento e meticoloso si è provveduto ad una sistemazione idraulico-agraria così come è attualmente impostata; la regimazione delle acque meteoriche in eccesso, attraverso drenaggi e capifosso, ha consentito l’accesso ai campi anche nei periodi piovosi, riducendo le erosioni superficiali ed, al tempo stesso, ha creato le migliori condizioni pedologiche per l’impianto delle specie arboree e viticole ivi coltivate. Anche lo sfalcio periodico delle erbe spontanee degli interfilari contribuisce alla stabilità del suolo ed all’arricchimento in sostanza organica. L’utilizzo di trattrici a basso peso ed ampia superficie di appoggio evita il costipamento dell’orizzonte superficiale. Le lavorazioni del terreno vengono eseguite solo e sempre con terreno in tempera.

Per l’acqua, pur avendo ampia disponibilità da canali consortili e propri pozzi, l’azienda utilizza le risorse idriche con attenzione e rispetto, localizzando gli apporti ove necessario (frutta ed ortaggi), evitando eccessi e dispersioni nelle falde superficiali.

Per l’aria, tutte le attrezzature utilizzate sono provviste di motori di ultima generazione , a basso consumo energetico e ridottissime emissione di CO2. I pannelli fotovoltaici posti sui tetti dei locali adibiti a cantina vinicola contribuiscono alla totale autosufficienza del fabbisogno energetico, senza alcun impatto visivo dal punto di vista paesaggistico, per la particolare conformazione del tetto degli stessi locali.

Le biodiversità vegetali vengono preservate ed in particolare si pone la massima attenzione alla gestione delle essenze spontanee della flora autoctona, dei pregevoli esemplari di Cedro, Olmo Campestre, Biancospino, Pino Marittimo, Rosa Canina. Recentemente si è provveduto alla realizzazione di siepi lungo i confini costituite da essenze tipiche della Macchia Mediterranea come Oleandro, Mirto, Alloro e Leccio.

Nell’azienda Vitis Aurunca si riscontra la frequente presenza di specie mammifere quali tasso, lepre, volpi e faine. Tra gli uccelli che popolano la nostra azienda predominano l’upupa, gli aironi e trampolieri in genere, oltre alle specie migratrici, particolarmente abbondanti nei periodi autunnali e primaverili. Nei canali consortili che attraversano i nostri campi troviamo il gambero di fiume oltre a carpe ed anguille. L’azienda ospita alveari di pronubi ed api in particolare che si avvantaggiano delle fioriture, in primis di quelle degli agrumeti.

Tra le pratiche agronomiche e/o di conduzione segnaliamo:

  • Rotazione tra le colture.
  • Continuo monitoraggio delle avversita’ per ottimizzarne il controllo fitosanitario
  • Adesione al piano regionale di lotta integrata obbligatoria
  • Arricchimento della sostanza organica del suolo con sfalcio delle essenze spontanee.
  • Apporto bilanciato di nutritivi basato sulle effettive asportazioni e sulle analisi fisico-chimiche periodicamente effettuate.
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RISCOPERTA E COLTIVAZIONE DI ANTICHE VARIETÁ

Oltre alle varietà frutticole di più recente introduzione, l’azienda volge l’attenzione verso le antiche colture che hanno reso celebre il territorio fin dai tempi antichi, come le pesche bianche della varietà “Bella di Castelforte”, le percoche, le pere “Coscia” i vitigni “Barbera Telesino” oltre a Primitivo e Falanghina.

ETICA

Per noi è fondamentale il rispetto delle persone e di ciò che ci circonda, la massima trasparenza dei processi
produttivi e la perfetta salubrità del prodotto finale.